Intervista a   MAURIZIO FAILLA  di Fulvio Spagnoli

www.ilcorto.it - Maurizio Failla regista e sceneggiatore

Fulvio: Dall'altro capo del telefono Maurizio Failla, autore, regista... e chi più ne ha più ne metta. Decisamente controcorrente!

Ancora una via filo. Da Macerata

 

Maurizio: Io non faccio cinema ma video: non uso la pellicola. È una passione che mi ha preso da piccolo: un sacco di film visti mi hanno aiutato a scegliere; …e così ho pensato “prima o poi sarà il mio mestiere”.

Dopo le superiori per un hanno ho frequentato il Dams a Bologna. L’ho trovata una scuola per “critici”; visto che a me piace fare il regista, ho abbandonato: sono passato all’Accademia delle belle arti di Macerata per frequentare un corso multimediale, dove si fanno esclusivamente video.

 

Comincio a sentire che questa sera mi divertirò: ho le prime avvisaglie che dall’altra parte della cornetta ho una persona decisamente non comune…
Il cinema è una forma d’arte, come la letteratura, la pittura: cambia solo il codice. In Italia abbiamo avuto un grande passato:  prima Cinecittà poi il neorealismo; siamo stati ai massimi livelli mondiali ma poi il tracollo… penso che una buona fetta di responsabilità va imputata alla televisione; mi auguro che prima o poi ne esca. Da allora i nostri registi sono passati alla fiction: negli anni ‘80 abbiamo iniziato a copiare gli americani: serial, sceneggiati e soap.

A me interessa soprattutto il cinema indipendente di ogni paese: esempio più lampante il grande Tarantino.

 

Lo sento come lapilli sotto la cenere: devo soffiare…

 

Fino ad ora ho fatto una trentina di corti ed ora sto tentando di realizzare il mio primo lungometraggio. Speriamo di riuscirvi… so bene che è una dura impresa: si tratterà di girare diciassette corti, uno per personaggio …perché un lungo? Semplicemente perché il contenuto non può essere condensato in duo o tre minuti di riprese...

Per ora esistono settantasei pagine: lo sto valutando ponendo particolare attenzione affinché “non appalli” il pubblico. Mi sono imbarcato in questo progetto perché ci credo fino in fondo.

 

…una prima breccia? …vedremo

 

L’interesse di questo film risiede nel fatto che sarà il primo “lungo” fatto in indipendenza in Italia con un modo del tutto inusuale. Ho aperto un sito internet, ho fatto il casting on line, ho ricevuto oltre 150 curriculum di gente di teatro e di cinema disposti a lavorare gratis, ed in particolare, di venire qui a Macerata per girare a spese loro.

Ho inviato a tutti la sceneggiatura: io prima voglio vedere come loro la interpreteranno, poi se necessario, interverrò…

 

Ora i miei occhietti cominciano a vivacizzarsi…

 

I miei argomenti sono un po’ particolari in Italia non li tratta nessuno. I miei gusti risiedono nel cinema americano degli anni ’80: il mio mito è John Waters che dirigeva come protagonista il più grande transessuale che sia mai esistito ed il mio “argomento” è il trash.

Alla fine io faccio un cinema strano: durante il casting, infatti, sono stato contattato da una marea di trans, richiamati dal mio idolo …ma ho selezionato soltanto gente di cinema e di teatro.

Ho scelto come tematica il trash per il suo fascino provocatorio …assaporato, come già detto, negli anni ’80 …per la provocazione attorno a determinati argomenti …per la sua eccessività …fino ad arrivare alla coprofagia, stile Pasolini in “Salò o le 120 giornate di Sodoma”

 

 

A questo punto, anche se al telefono mi sono drizzati i capelli (…magari! …dice in una magistrale recitazione il mitico Bisio, in una pubblicità); …ho forse soffiato troppo?

 

Sto cercando di portare un certo linguaggio in un contesto sociale non troppo indirizzato verso questo argomento. Questo mio lungo è una sorta di “camera caffé” girato in un bagno pubblico…amo essere originale…

Del cinema non cancellerei niente: ogni opera esprime l’uomo che c’è dietro. E poi c’è poi una rivalutazione del passato, dopo circa vent’anni.

 

Mi metto a pensando al cinema d’oggi non posso non esclamare: “accipicchia, devo pensare dove nascondermi tra vent’anni…”

 

I miei film sono sempre un po’ ricercati, un po’ curiosi: con uno dei miei corti più conosciuti …“La città di bambola” … un porno con le Barby …che ha girato parecchio su internet, ha avuto un sacco di pro e contro, stava su più siti ma l’hanno dovuto togliere perché la Mattel, naturalmente, non ha gradito…

 

A questo punto, sulla registrazione, la mia voce irrompe in puro romanesco “ …e, te credo!!!” …abbiamo riso entrambi

 

…poi ho fatto video parodia che sono andati abbastanza bene, su pubblicità che andavano allora, sull’attualità, su quello che vedo alla televisione: ossia trash …io li faccio estremizzati …li ho mandati anche a “Rai 1” ma non me li hanno voluti trasmettere  

 

Ho concesso il bis: “…ma no! …non capisco… bah, chissà perchè!!!”

 

Non me lo hanno voluto trasmettere …un po’ troppo eccessivo …poi ho proseguito col free styler, una parodia di un video sulla trasmissione di MTV …ho “lavorato” su tutto quello che mi piaceva e non mi piaceva della TV … mi sono divertito a “criticare”, come amo definire il mio lavoro,  partendo dall’opinione dell’uomo medio …ossia quello che ho sentito in giro è che ha destato il mio interesse …ossia, ho raccontato a modo mio quello che vedo in tv: ed in questo modo il messaggio va al maggior numero di persone possibili…

 

Insomma: … sei “il blob dal blob” ossia “il trash dal trash” ed ancora più precisamente “il peggio dal peggio” …realizzato, però, nell’ottica artistica della critica

 

Nel 2002 ho fatto una web serie “Volevamo essere i B-Aiv”, quel gruppo rock di giovani che volevano essere belli e famosi, che cantavano insieme a Cristina D’Avena in “Kiss me Licia”: è stata la web serie più vista in Italia. Ho avuto tipo 45.000 spettatori l’anno, che è tanto, erano otto episodi con media di uno al mese:  il pubblico votava e mi scrivevano.

Ora, come negli ultimi tre, mi sto facendo ispirare dalla politica.

 

Antonio Ricci al tuo cospetto è un educando… è il primo della classe, quello sempre al primo banco, di fronte la maestra…

 

No, guarda che è Antonio Ricci è un vero monello … però io mi ispiro a Oliviero Toscano

 

Ecco …appunto…Denuncie, ne hai avute?

 

Oltre la predetta “diciamo protesta” da parte della Mattel che ha intimato al proprietario del sito di togliere il corto, ma ad ora, anche se ho intrapreso la satira politica …me ne aspettavo qualcuna … sai sono andato giù pesante.

 

E se lo dici tu!